Il gesto tutto al femminile di andare davanti allo specchio, prendere un rossetto e passarlo sulle labbra, è naturale, quasi ancestrale.
Per quale motivo?
Qual è l'origine del rossetto?
E' sempre stato il principe del make-up?
Babilonesi e Sumeri antichi usavano truccarsi ed illuminare il proprio viso con pietre preziose triturate.
Nel 2800 a. C. nella tomba della sacerdotessa Shubad, principessa della città sumera di Ur, venne ritrovato un vasetto con all'interno una pasta di polvere rossa, fatta con essenza di rosa e olio di sesamo.
Sembra lo portasse sempre con sé all'interno di una scatolina di madreperla e filigrane, con una sorta di cucchiaino per applicarla.
Le donne egiziane si coloravano le labbra con ossido salino di piombo o ocra arancione, misto a grasso animale.
Si dice che Cleopatra utilizzasse pigmenti di coleotteri o formiche per ottenere una sorta di ombretto scuro, per mettere in evidenza la sacralità dei suoi occhi e delle sue labbra.
Le donne greche invece ottenevano tonalità marroni con polveri di argilla.
Nella Roma imperiale, durante le celebrazioni religiose, le labbra delle statue degli Dei venivano colorate col minio, mentre gli umani usavano il cinabro, un minerale molto tossico.
Nel mondo orientale, le geishe si coloravano le labbra, le sopracciglie e gli occhi con petali del cartamo schiacciato.
Un rossetto dal colore iridescente e luminoso veniva fatto con ben 60 fiori e aveva lo stesso valore dell'oro.
In Giappone il rossetto si dice beni, da benibana, il fiore da cui veniva tratto.